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Divine bellezze. I mottetti napoletani per voce sola e continuo
Valeria La Grotta, soprano + La Confraternita de’ musici: Fabio De Leonardis, violoncello; Stefano Stabile, tiorba; Cosimo Prontera, maestro di concerto, organo e cembalo. Musiche di L. Leo, G. Salvatore.
Mercoledì 8 maggio 2024
Sala capitolare di Santa Felicita
La devozione religiosa delle popolazioni del Sud Italia è testimoniata dall'incredibile numero di chiese, cappelle e conventi che già nel Seicento erano annoverate nei taccuini dei molti viaggiatori che fecero visita alla nostra penisola. La devozione fu incentivata da un alto numero di eventi tragici: guerre, carestie, terremoti. Le pratiche devote e i culti per i santi divengono simbolo di una ricerca di soccorso e di protezione che talvolta le pagine musicali ne registrano la sommessa voce. I brani scelti, oltre che ad un intrinseco valore spirituale, celano altri elementi significativi. In primis quello storico, in quanto questi brani furono scritti per le Cappelle e per le Confraternite del tempo – istituzioni preposte alle pratiche devozionali; secondo quelli funzionali, in quanto assolvevano al compito di accompagnare il servizio divino appagando la pietà popolare. La struttura formale canonizzata è costituita da cinque momenti: Aria, Rec. Aria, Rec. Alleluia, anche se in alcuni casi è tangibile la fusione di alcuni di essi o la successione non osserva la consueta pratica come nel mottetto di Leo.
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