La musica del Cinquecento e del Seicento al clavicembalo e all’organo

La musica del Cinquecento e del Seicento al clavicembalo e all’organo
Carla Catalina Vicens: clavicembalo ed Organo Zeffirini (1572). Musiche di W. Byrd, J. Dowland, J. Bull, P. Philips, J.K. Froberger, G. Frescobaldi, G.Picchi, M. Cara, M.A.Cavazzoni, A. Cabezón.
Venerdì 17 maggio 2024
Sala capitolare e chiesa di Santa Felicita
Nel XVI secolo, la musica per tastiera fiorisce in Europa insieme alla fondazione di alcune delle tradizioni più durature della costruzione di strumenti a tastiera. Un repertorio che oscilla tra il profano e il sacro, tra l'uso delle corde pizzicate della lira orfica e il maestoso suono dell’organo. Tastieristi amatori e professionisti vivono la trasformazione generata dalla stampa musicale. Essa ha inizio in Italia con le pubblicazioni di Petrucci, e dedicandosi agli strumenti a tastiera vede la luce la pubblicazione nel 1517 da parte di Andrea Antico di "Frottole da sonare organi", una raccolta delle canzoni italiane più popolari coltivate nelle principali corti d'Italia. Mentre la musica vocale rimane il modello principale per le composizioni per tastiera, generi strumentali come il “ricercare” e la “Toccata”, strettamente legati alla voce nelle loro origini, esplorano anche le caratteristiche idiomatiche degli strumenti. Ogni centro musicale in Europa afferma la propria identità, con l'internazionalismo condiviso che caratterizza la polifonia franco-fiamminga. Dopo la crisi della Controriforma, all'inizio del Seicento, mentre le fiamme della Guerra dei Trent'anni si accendevano in Europa, si sviluppò un momento in cui la musica divenne un ponte tra le nazioni, anche mentre il conflitto incombeva all'orizzonte. La Guerra dei Trent'anni fu scatenata dalla deposizione dell'Imperatore Ferdinando II come Re di Boemia, sostituito daFederico V del Palatinato. Questo evento diede il via a un movimento di artisti in esilio, in cerca di rifugio e ispirazione in terre straniere. Appena cinque anni prima, il 14 febbraio 1613, Federico V aveva sposato la principessa inglese Elisabetta Stuart. Essendo istruita nell'arte del clavicembalo, ricevette un dono di nozze significativo: la prima stampa inglese per virginale, intitolata Parthenia. Mentre la musica dalla Francia e dall'Italia veniva pubblicata in Inghilterra, la principessa intendeva portare la musica dei grandi compositori inglesi come Byrd, Bull e Gibbons alla sua nuova corte a Praga. Elisabetta regnò solo per un breve inverno come Regina di Boemia, prima di dover fuggire verso i Paesi Bassi. Questa regione, inclusa la capitale dei Paesi Bassi Spagnoli, Bruxelles, aveva già accolto altri musicisti inglesi in fuga come Francis Tregian, noto per aver compilato la musica del Fitzwilliam Virginal Book, e successivamente Peter Philips.

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